Il Circolo delle Acli di Sava coincide un po' con le vicende personali di un decano delle Acli, il signor Mimmo Lomartire, che vanta una esperienza pluriennale anche come ex Direttore di Patronato. La Presidente del Circolo è la signora Cannizzaro Enza, sua moglie, ma in più di 70 anni di attività Mimmo è stato ed è ancora il cuore pulsante di questo Circolo.
“Erano gli anni 1963”, racconta Mimmo, “e le Acli qui a Sava c’erano già, ho visto la scritta su un palazzo”. Mi sono avvicinato a questo mondo, con una passione per le macchine da scrivere, per le pratiche, ed essendo disponibile mi sono offerto per dare una mano. Nel 1965, sono emigrato in Svizzera e per sei anni ho lavorato in alcune fabbriche, studiando per il diploma. Per puro caso incontrai il Direttore di Patronato di Zurigo, in un piccolo paese. Eravamo stati chiamati entrambi in consiglio comunale a rappresentare la componente italiana di quel piccolo paese. Mi disse di andare a lavorare con loro e la mia aspirazione era stata sempre quella di scrivere e partecipare, così andai a Zurigo nell’ufficio Acli. Capitai a Roma per lavoro e andai alla sede nazionale per sostenere un colloquio, al fine di capire se potessi entrare nelle Acli: così nel 1973 iniziai a lavorare a Zurigo, nella speranza di poter tornare in Italia, poi diventai Direttore di Patronato. Una volta tornato a Taranto mi sono fermato, fino a quando non fui trasferito per un po' a Palermo: le Acli da allora non le ho lasciate più.
Ho iniziato il mio percorso a Sava, con il Circolo che è diventato un punto di riferimento per l'intero territorio "orientale" della provincia jonica, in funzione dei servizi che offre, ma anche per il notevole contributo che fornisce al contesto sociale nel quale è collocato, oltre ad avere una lunga storia alle spalle. Un Circolo deve poter allargare gli orizzonti, quindi oltre alle attività di patrocinio che ho ritenuto sempre importanti, abbiamo allargato la collaborazione con il comune e l’ufficio degli assistenti sociali, avvicinandoci alle associazioni del territorio impegnate nel sociale. In particolare, collaboriamo molto con l’Avis, e da questo legame è scaturito il progetto “Ribatti”, attraverso il quale abbiamo dotato tutta la provincia di Taranto, Sava compresa, di defibrillatori; ci siamo adoperati per la formazione a tutela delle persone, per poter garantire la cardio protezione all’interno di quanti più comuni possibili. Questo ha comportato, e comporta tuttora, la prosecuzione con l’aggiornamento dei corsi di formazione e la manutenzione dello strumento, di cui noi abbiamo la responsabilità.
Qui da noi a Sava abbiamo un’associazione che si chiama “Chiara Melle” a cui ci siamo avvicinati, promossa dai genitori di una ragazza che è stata uccisa nel nostro territorio circa quindici anni fa, che ha come principio ispiratore la volontà di promuovere la cultura dell’impegno sociale e solidale. Questa organizzazione mette a disposizione delle borse di studio nell’ambito di un progetto denominato “Piccoli talenti crescono”. Un alunno delle classi primarie e secondarie viene premiato, scelto dai propri compagni, per sostenere il percorso di studi che lo attende. Iniziativa alla quale noi aderiamo. Ci siamo dati da fare con il Comune per aprire la biblioteca comunale e poi lavoriamo con l’ANFFAS, con l’associazione “Disabili insieme”. Inoltre, abbiamo i nonni vigili, gli anziani che mettono a disposizione il loro tempo per supportare i ragazzi che vanno a scuola per la strada, oppure durante le manifestazioni pubbliche, sono nostri soci.
Partecipiamo al mantenimento e alla cura della cultura nel territorio, perché abbiamo fondato un museo cittadino per le attività produttive e c’è un museo orientale-biblioteca che è al convento, gestito un tempo da Padre Giocondo, che è stato nostro assistente spirituale, per quarant’anni. Lui volle fortemente che il Circolo fosse impegnato in queste attività con il museo. Solo un aneddoto per ricordare come è ripartito il nostro Circolo: all’inizio lui Padre Giocondo mi chiamò e mi disse: ora sei tu qui a Sava che stai facendo le Acli? Gli risposi affermativamente e mi porto da lui, aprì una cassapanca dove dentro c’era una bandiera piegata orlata in oro, che si può vedere in fotografia, con il simbolo delle Acli. Questa è l’immagine della nostra rinascita, io la conservo ancora qui.
La storia del Circolo di Sava è legata ad una chiesetta, La Madonna di Pasano, il luogo del prodigioso masso. Nei fatti si racconta che qui sia avvenuto il miracolo della "caduta del masso dall'alto" che liberò lo schiavo. Quest’ultimo era stato incatenato dal suo proprietario e pregò la Madonna di essere liberato, in cambio offrì la sua disponibilità a convertirsi. In quel momento, da non si sa dove, un masso cadde dal cielo e lo liberò. Ricorre una manifestazione in memoria di questo evento significativo e noi la gestiamo insieme alla proloco.
Quale rapporto c’è con le Acli qui nel territorio?
Le Acli qui sono tra le poche associazioni che hanno le idee chiare, pur mantenendo una propria autonomia. Io mi riconosco in questo. Le Acli mi hanno dato molto e credo di aver restituito tanto. E’ stato importante stare vicino alle Acli nei momenti di difficoltà. Sono vicepresidente vicario delle Acli di Taranto quindi il mio contributo non si esaurisce con il Circolo. Essere nelle Acli è fondamentale.