CIRCOLO DI CORNALETO (CREMONA). LA LUDOTECA PER I BAMBINI DOVE CREARE UN AMBIENTE FAMILIARE E MULTUETNICO, IN UN TERRITORIO AGRICOLO A RISCHIO DI SPOPOLAMENTO
Il Circolo di Cornaleto si trova nei locali della parrocchia e ospita un bar gestito dai volontari. Da qualche anno, ha avviato una bellissima esperienza, singolare in provincia di Cremona, ovvero la gestione di una ludoteca, che si trova nella sala adiacente al bar. Vincenzo Iacchetti è presidente di questo Circolo, una realtà attiva con 83 tesserati, collocata in un piccolo paesino di neanche 300 abitanti, compresi una trentina di immigrati marocchini ed indiani, che hanno trovato un’occupazione in agricoltura.
Il vostro, Vincenzo, è un Circolo, con una tradizione piuttosto lunga. Come avete sviluppato questa realtà?
Il nostro Circolo è nato del 1945, infatti, abbiamo una bella targa che ricorda il cinquantesimo e il prossimo anno siamo arrivati a quota “ottanta”, un bel record. Da quello che io conosco, i primi anni il Circolo non era inserito nell’ambiente parrocchiale, esisteva già un bar, esterno alla parrocchia e con una gestione indipendente. Intorno agli anni Sessanta si è trasferito nei locali della parrocchia dove è attualmente.
Adesso abbiamo un locale bar e uno spazio saloncino dedicato alla nostra ludoteca rivolta ai bambini. Con la società sportiva, che fa capo alla parrocchia, gestiamo, in stretta collaborazione, delle attività sportive, tra le quali tornei di calcio, poi due tornei solo per bambini e ancora un torneo di calcio a dodici squadre. Insieme a queste iniziative organizziamo anche cene, grigliate e altro per coinvolgere anche le famiglie. La prima domenica di luglio, di solito i primi due week end, prepariamo la sagra del paese, dove allestiamo con altalene e giochi per ragazzi, saltarelli e tappeti elastici.
Siamo molto attenti ai bambini e la ludoteca è il cuore di questo nostro impegno. Mia moglie Daniela è la mente e io sono il braccio operativo di questo progetto. Nello spazio dedicato si ritrovano i bambini, accompagnati dai genitori e dai nonni, dopo la scuola, per svolgere i compiti e trascorrere il pomeriggio. Oppure spesso organizziamo serate, spettacoli, feste come quella di carnevale, di Santa Lucia, Halloween, poi facciamo il presepe, la casa id Babbo natale, con il supporto di mia moglie che è coreografa, un’artista. Sono iniziative molto partecipate e i bambini aumentano perché vengono anche dai paesi limitrofi. Siamo un paese di festaioli facciamo delle cene per la Festa della Mamma, per Ferragosto con delle tombolate, lotterie e pesche benefiche, così per animare il paese. La ludoteca è stata inaugurata nel 2017, grazie anche all’impegno di un gruppo di mamme e di mia moglie che tutti conoscono come nonna Luna. E’ uno spazio colorato con giochi e libri, per sperimentare lavori creativi e momenti di gioco condiviso. Le feste sono anche occasione per raccogliere qualche contributo in denaro da reinvestire nell’acquisto di libri, giochi e strutture utili alla ludoteca. In questo luogo oltre ad insegnare il rispetto e la tolleranza ai bambini, si creano occasioni di scambio e di confronto fra le mamme, anche mamme di cultura e religione diversa.
Ad impegnarsi nel Circolo c’è mio fratello, oltre ad una Signora che fa parte del gruppo Aval, a cui spetta il compito di raccogliere le pratiche per il servizio 730, rivolto alle persone anziane che non si possono spostare e non possono andare a Pizzighettone alla sede del CAF. Offriamo anche questo servizio. Intorno non c’è nulla, l’unica realtà siamo noi, poi c’è un’enoteca, ma è uno spazio privato e non ha niente a che vedere con quello che facciamo noi. Essendo un piccolo paese, anche al nostro bar non c’è più molta affluenza; infatti, adesso lo teniamo aperto solo quattro giorni la settimana e nel pomeriggio vengono le mamme con i bambini, così riusciamo ad accogliere i figli degli indiani che lavorano qui vicino, nelle aziende agricole del paese e qualche marocchino. Sebbene il nostro è un paese sperduto nelle campagne, con il tempo siamo diventati un centro multietnico. Sono circa una decina di anni che queste famiglie hanno iniziato ad arrivare da noi, per lavorare i campi, oppure gli uomini vengono impiegati nelle stalle; stanno integrandosi pian piano e noi cerchiamo di dare un contributo a questo processo attraverso i bambini. I loro figli vanno qui a scuola e partecipano alle nostre feste, alcuni di loro sono nati qui, noi cerchiamo di creare spazi dove farli incontrare tra di loro e con noi, che abitiamo in questi luoghi da tanto. Sono per lo più marocchini, egiziani e indiani, dei cinesi sono venuti e poi sono andati via. Questo è un veicolo di crescita importante della popolazione in un contesto come il nostro, dove molte persone vanno via, si sposano e si trasferiscono, e il rischio di spopolamento è molto elevato.
Siamo entrati a far parte della comunità pastorale di San Bassano, l’unico parroco è Don Daniele Rossi che gestisce le parrocchie di San Bassano, Cornaleto, Formigara, Gombito, San Latino ecc., coadiuvato da altri due sacerdoti e, a luglio, organizzano il Gres nell’oratorio di San Bassano; quindi, tutti i nostri bambini frequentano questo Gres. Mentre nel mese di agosto organizzano qui da noi un mini-Grest, al mattino per i bambini più piccoli, fino alle elementari. Si utilizzano i nostri locali, all’interno, se è brutto tempo e all’esterno nel giardino, quando è possibile. Le mamme si organizzano e i bambini vengono da noi.
In seguito alle vicende del Covid, abbiamo dato avvio al Progetto farmaci. Abbiamo ottenuto dalla fondazione comunitaria europea, due contributi nel 2020 e 2021, destinati alle famiglie bisognose del paese come gli anziani e, in collaborazione con l’Aval, sono stati acquistati dei farmaci per distribuirli ad opera dei volontari, grazie anche al contributo aggiuntivo da parte della farmacia di Formigara. Il covid è stata un’esperienza pesante per noi, ci ha tagliato le gambe come Circolo e siamo stati chiusi per parecchi mesi.
Cosa vi caratterizza come Circolo Acli oggi?
Penso che ci accomuni alle Acli “il darsi da fare”. Noi siamo soprattutto orientati nell’offrire ai bambini spazi e occasioni di incontro, per creare legami, supportare le famiglie e stare attenti alle loro necessità. Organizziamo iniziative ed eventi per questo, perché è quello che manca al nostro paese. In questo siamo attenti alle necessità e non essendoci la parrocchia, noi fungiamo da oratorio e come Circolo pensiamo di essere un po' diversi. A parte che di Circoli attivi come il nostro, nei dintorni, è difficile trovarli. Siamo un punto di riferimento fondamentale per la nostra comunità, sul piano culturale siamo meno attivi, ma in campo educativo e ludico per i bambini ci sappiamo distinguere. Collaboriamo molto con il provinciale, con Carlotta abbiamo molti scambi e il Presidente abita in un paese vicino a noi, quindi c’è un buon rapporto. Il supporto non manca, facendosi sentire la loro presenza in modo forte. Come adesso in occasione della sagra di paese, dove stiamo organizzando la pesca di beneficenza e Carlotta ci aiuta in tutto.