CIRCOLO ACLI BARRAFRANCA (ENNA): DALLA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO ALLE INIZIATIVE AGGREGATIVE E RICREATIVE, UN CIRCOLO E LA SUA STORIA, AL SERVIZIO DEL TERRITORIO E DELLA CITTADINANZA.
Siamo nel cantone sudoccidentale del territorio della provincia di Enna, contesto collinare a vocazione agricola, e a Francesco D'Auria, presidente del Circolo di Barrafranca, chiediamo di narrare le vicende storiche entro cui si traccia il cammino di questa realtà delle Acli, che nasce dalle radici profonde delle tradizioni siciliane.
Francesco, puoi raccontarci in che modo la storia del Circolo di Barrafranca è legata ad una delle vicende produttive e occupazionali che, a partire dagli anni Sessanta, ha segnato la comunità del vostro territorio?
Parlando delle Acli di Barrafranca, prima della nascita vera e propria del Circolo, posso dire che è stata percorsa una strada piuttosto lunga, che risale agli anni ’65, quando inizia l’impegno nel promuovere il lavoro e i lavoratori, al cuore della missione delle Acli, sebbene qui, nel nostro territorio, grande spazio ha occupato la questione della tutela della salute dei cittadini barresi, affianco a quella del lavoro. Ci troviamo a circa 25/30 km dalla miniera di Pasquasia, ormai dismessa da tempo, ma che in passato, attorno agli anni Trenta, era il centro del giacimento di silvite (cloruro di potassio), quindi del sale, e successivamente dell’estrazione della kainite (solfato di potassio). Questa realtà non coinvolgeva solo la provincia di Enna, ma tutta la Sicilia, se non addirittura tutto il Sud Italia. A partire dagli anni Sessanta, si può parlare di un complesso industriale produttivo e vitale, che ha rappresentato una delle più importanti fonti occupazionali per la provincia di Enna e Caltanissetta, sebbene le condizioni dei lavoratori, anche in termini di tutela della salute, fossero piuttosto precarie. Le Acli nel territorio di Barrafranca entrano in gioco per farsi carico delle richieste dei lavoratori e sostenere la loro battaglia. Parliamo di un percorso, fatto di vicende e intrecci storici, che ha attraversato tre decenni circa, fino alla controversa sospensione delle attività, intorno agli anni Novanta, con le relative casse integrazioni e la perdita dei posti di lavoro. Si conclude un’esperienza lavorativa e per tutti i disoccupati, la realtà associativa Acli di Barrafranca diventa un importante punto di riferimento, perché contribuisce allo sviluppo e al benessere dei cittadini. L’impegno delle Acli, in questi anni, si concretizza sempre di più nella tutela dei diritti e si investe nel futuro del terzo settore all’interno della comunità di Barrafranca, consolidando il proprio mestiere. Ecco questo un po' il percorso nel tempo. Una storia che costruisce il terreno fertile su cui poggia le basi la nascita del Circolo di Barrafranca.
A partire da questo excursus storico, quali fasi hanno scandito la nascita e lo sviluppo del Circolo di Barrafranca?
Il 2009 è una data importante per il Circolo e per me: coincide con il pensionamento di mio padre Giuseppe D'Auria, maresciallo dei carabinieri. A quei tempi Nicola De Luca, l’allora presidente delle Acli provinciali di Enna, si cimenta in una riorganizzazione, investendo in un maggiore radicamento delle Acli nella provincia di Enna. Mio padre assume l’incarico di presidente di Circolo, con il supporto dei volontari locali di Barrafranca. Siamo un piccolo comune allargato, di circa 13.000 abitanti, persone attive e volenterose. Questo impegno segna quella che potremmo definire la vera nascita del Circolo di Barrafranca, con l’esperienza di mio padre, una figura di spicco del territorio, rispettata, un vero punto di riferimento che, in virtù del ruolo ricoperto nel suo lavoro, è sempre stato visto come un simbolo di supporto. L’arma dei carabinieri lo ha reso riconoscibile e fidato e da quel momento la sua credibilità è al servizio del Circolo Acli di Barrafranca.
Poi non posso dimenticare il 2016, un’altra data significativa, perché assistiamo ad un cambio direzionale nella presidenza provinciale con Notararigo e, in questa fase, io sono diventato presidente di Circolo di Barrafranca con incredibile soddisfazione, una importante esperienza di crescita personale e professionale. Un impegno crescente il mio, nell’organizzare e coordinare gli eventi, nell’interagire con i volontari e con le istituzioni locali. Il Circolo Acli ha espresso anche degli esponenti politici autorevoli: un nostro socio, l'avv. Totò Marchì, che è anche l'attuale Presidente dell'Enaip Enna Impresa Sociale. Lui è diventato sindaco per ben due mandati e anche altri nostri due esponenti delle Acli hanno partecipato alla politica amministrativa. L’obiettivo è sempre stato uno quello di agire in prima persona e mettersi in gioco per il cittadino, affinché sia tutelato e sostenuto.
Quali attività sono state realizzate dal Circolo?
Il Circolo si è distinto con molte attività, ma ci tengo a dirlo, iniziative che non coinvolgono solo i pensionati, bensì giovani attivi e capaci del nostro comune, lo affermo con una punta di orgoglio. Barrafranca è un comune che si trova in una posizione centrale, a circa 40 km dalla Provincia di Enna, vicino ai comuni di Valguarnera, al Bosco di Floristella, al Parco Ronza. Nel nostro paese amiamo fare delle escursioni oppure camminare, trascorrendo il week end con le famiglie nei boschi. La vegetazione è fitta e si usa raccogliere funghi senza però possedere, il più delle volte, alcuna conoscenza sulle diverse tipologie: avvelenamenti e intossicazioni erano la conseguenza immediata di questa pratica, purtroppo esercitata nell’incapacità di distinguere i funghi commestibili dagli altri. Come Circolo ci siamo attivati per promuovere maggiore sensibilità nei confronti di questa attività e una corretta informazione, approfondendo la conoscenza dell’ambiente e la micologia. Non significa diventare esperti, ma saper distinguere i funghi, muovendosi nell’ambiente. I comuni rilasciano anche un patentino per il riconoscimento dei funghi, ci è sembrata un’azione importante farlo rilasciare. Abbiamo coinvolto degli esperti per fare delle lezioni e, inoltre, abbiamo promosso delle escursioni in questi boschi. Da questa occasione sono nate delle iniziative di convivialità attorno ai funghi raccolti, modi diversi per stare insieme, cercando di lavorare anche sull’educazione al rispetto e alla tutela dell’ambiente.
Altro fiore all’occhiello del Circolo sono le nostre gite organizzate, per far conoscere il territorio e le bellezze della Sicilia orientale come Modica, Siracusa, fino ad arrivare Catania e nel palermitano. Questa attività viene svolta in collaborazione con le Acli provinciali e coinvolge altri circoli del territorio. Il Circolo di Barrafranca è diventato un faro, perché ci siamo fortificati anche grazie all’azione dei servizi, dell’Enaip ad esempio e poi abbiamo il primato come assistenza di Patronato. Siamo aperti a tutti e vogliamo offrire opportunità alle persone su molteplici fronti e questo ci ha assicurato la fiducia dei cittadini. Barrafranca nasce come un comune prettamente agricolo e come Circolo assistiamo 50 produttori agricoli. Riguardo l’Enaip, io sono un tutor formatore e come Circolo Acli lavoriamo in sinergia sugli aspetti dell’obbligo formativo e sull’accompagnamento al lavoro. Non sempre è facile, ma ci adoperiamo per le persone e cerchiamo di fare del nostro meglio per garantire al territorio una presenza costante e consolidata.