Ottino Costantino è nel direttivo del Circolo Acli Toniolo di Biella da circa quattro anni e ricopre il ruolo di presidente. Un Circolo che ha una tradizione, di cui un po' si sono perse le tracce. Insieme a lui c’è Marialuisa Simonini la vicepresidente e segretaria della Fap. Diversi soci della Fap fanno parte del direttivo del circolo e insieme ad Ottino hanno cercato delle informazioni sulla nascita del circolo, ma non hanno trovato documentazione e non rammentano le fasi iniziali.
Il circolo non ha un bar, ma nella sede risiedono gli sportelli di CAF e Patronato. “Le persone che vengono a fare le pratiche qui e diventano socie del nostro circolo”, inizia a raccontare Ottino. “Insomma, non abbiamo una funzione classica, per intenderci, quella che si si aspetta da un circolo tradizionale, ad esempio il campo da bocce o il gioco delle carte… Abbiamo anche l’US Acli e la Fap e le Acli Colf. Gli spazi sono cin comune con la Fap, siamo vicini quasi ci sovrapponiamo, ma questa contaminazione ha dato vita alla nostra iniziativa di maggiore impatto”. In piccoli circoli le cose nascono così, sono poche le persone e sempre le stesse, si gira da una parte all’altra e si va alla ricerca sempre di chi è disposto a dare una mano. Ma se poi quelle poche persone collaborano i risultati si vedono.
Ti riferisci a qualcosa in particolare?
Certo, perché avendo coinvolto soci Fap nel direttivo, quando facciamo le riunioni ci si dice sempre di volersi impegnare per i pensionati, trovare delle attività utili per loro e insieme, anche con il contributo del loro punto di vista, si trova qualcosa. Fin a poco tempo fa non siamo stati molto attivi, poi vien fuori l’idea, quando si è deciso di portare avanti un’iniziativa comune, con obiettivi condivisi. Ci siamo interrogati sulla opportunità di mettere a frutto i legami con le altre realtà del mondo Acli, servizi compresi, per sviluppare un’attività che incontrasse le esigenze dei soci e facesse conoscere che le Acli sanno stare vicine alle persone in tanti modi. Questa è stata la partenza. Siamo in provincia, in una cittadina di 45.000 abitanti ed un tessuto associativo variegato e ricco, non è facile trovare uno spazio per inserirsi, e siamo andati aventi a riflettere e a ricercare per due o tre mesi. Abbiamo pensato al territorio e alla presenta di una fondazione rinomata che si chiama EDO TEMPIA, una eccellenza che da oltre 40 anni si occupa della prevenzione e della lotta ai tumori. Il fondatore era un partigiano che ha perduto prematuramente il figlio a causa di un melanoma. Il sostegno della gente attraverso le donazioni è il motore che ha permesso di aiutare sempre più persone. Visto che la fondazione è ben radicata ci siamo detti che potevamo prendere un appuntamento e tentare una qualche forma di collaborazione. Molti sono i nostri associati e l’età media è piuttosto alta, quindi, abbiamo pensato di creare delle liste dei nostri soci per coinvolgerli un una capillare campagna di prevenzione per la tutela della salute. In questo caso, i nostri obbiettivi andavano in linea con quelli promossi dalla Fondazione. Allora abbiamo realizzato una giornata di prevenzione sulle patologie del seno per le donne e una giornata per l’analisi del psa, dunque, la prevenzione del tumore alla prostata per gli uomini. Questa iniziativa è stata interamente dedicata ai nostri soci del circolo Toniolo e associati Fap, gratuitamente e noi, dal canto nostro ci siamo impegnati a corrispondere una contribuzione liberale per riconoscere le spese vive di questa iniziativa.
Come è stato questo battesimo del fuoco?
Eh, puoi dirlo forte come Circolo Toniolo eravamo proprio al punto zero. Ci siamo chiesti se le persone avrebbero risposto positivamente. L’iniziativa tramite whatsapp, sms e le mail è stata diffusa a tutto il pubblico target di over 50, a cui destinavamo la prevenzione. Abbiamo realizzato dei volantini e delle inserzioni nei giornali locali. Titubanti all’inizio, siamo andati oltre le aspettative. Ogni giorno, per un insieme di 4 ore totali, potevano essere visitate anche 18 donne, ad esempio e noi abbiamo superato le richieste, allora il Fondo ha messo a disposizione i professionisti per una giornata in più. Siamo arrivato oltre i 30, mentre per gli uomini l’adesione è stata meno importante anche per ragioni culturali, sono meno propensi a mettersi a disposizione per farsi visitare. Questa è stata una vera occasione per dimostrare che le Acli sono altro, qui nel nostro circolo.
Piuttosto che fare iniziative con poche risorse economiche siamo stati capaci di comprendere che dovevamo creare contatti con le realtà che sono radicate e strutturate nel territorio anche diverse da noi per aprire un’opportunità. Nasce questa iniziativa nei dubbi e nelle incertezze è stata una partenza, sappiamo ora che possiamo farlo. Siamo stati circolo per raccogliere le istanze dei bisognosi nell’ambito della sanità, una funzione sociale attuale.
Adesso se siete consapevoli delle vostre possibilità, quali sono i prossimi passi da compiere?
Questa esperienza si è chiusa il 18 aprile e senza indugi abbiamo richiesto un ulteriore colloquio con la Fondazione per proporre altre idee. Vogliamo mettere in piedi una serie di conferenze in autunno rivolte alla tutela e al benessere del cittadino, all’attività motoria. Abbiamo compreso che i nostri temi adesso sono questi: la salute, gli stili di vita e la prevenzione delle persone più anziane, ma non solo. Vorremmo anche allargare le collaborazioni nel nostro mondo con Acli Colf per organizzare le conferenze. Sono a contato con gli anziani, conoscono le esigenze e potrebbe essere utile approfondire questioni che aiutano anche loro nel proprio lavoro con gli anziani. Il punto è che noi non ci parliamo molto con il Direttivo delle Acli Colf, o almeno non ancora, quindi, ampliare il dialogo interno può essere utile per sviluppare insieme l’anima delle Acli.
Siamo convinti sia strategico fare questo: le realtà nel territorio sono molte e attive non dobbiamo aggiungere altro ma fare rete all’interno tra di noi e costruire collaborazioni con l’esterno facendo leva sulla forza del nostro sistema che può lavorare insieme. A partire da questo non è detto non si possa promuovere un percorso di uscite e passeggiate che finiscono con un momento conviviale di aggregazione, se vogliamo sognare in grande diciamo che finisce con un aperitivo…. Avendo qualche somma da investire. Vediamo adesso non ci precludiamo nulla. Siamo partiti e questo ci ha dimostrato che da cosa nasce cosa, l’importante è muoversi solo così si genera altro.