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CIRCOLO ACLI BIBLIOTECA SOCIALE ROBERTA VENTURINI (PARMA). UN DESIDERIO PRENDE VITA IN UNO SPAZIO CULTURALE E DI ASCOLTO/SUPPORTO DELLE FAMIGLIE, DOVE SI ACCOLGONO LE ESIGENZE DI CURA E APPRENDIMENTO DEI PIU’ PICCOLI

Il presidente del Circolo Acli “Biblioteca sociale Roberta Venturini”, Pasquale Leone Galimi, sceglie di dedicare questa realtà a sua moglie ed è proprio in memoria di Roberta che viene costruito uno spazio culturale al servizio della comunità. Dal 2020 diventa Circolo ACLI, garantendo così diversi servizi e iniziative per il quartiere, rivolti a chiunque ne sentisse la necessità, anche solo per incontrarsi e rinsaldare legami. 

Pasquale inizia a narrare la storia della Biblioteca e quello che ne è scaturito…..

Il progetto della Biblioteca sociale nasce da un’idea e un desiderio di mia moglie Roberta, che intendeva aprire uno spazio culturale biblioteca, qui a Parma, nel quartiere San Leonardo-Cortile San Martino. Ci eravamo ripromessi che alla pensione l’avremmo realizzata, ma purtroppo lei è venuta a mancare prima del previsto e ho voluto realizzarla io al suo posto, dedicando la Biblioteca al suo nome, nel 2018. Una piccola goccia nell’oceano. Inoltre, Roberta aveva un'altra spinta, ovvero creare un centro di ascolto per le famiglie e io ho voluto dare vita anche a questa aspirazione. Con “Intesa San Martino” di Parma, associazione di promozione sociale, è stato creato un centro nell’ambito del progetto “Consultami SpazioInDifesa”, spazio dedicato alla consulenza psicologica e legale. Non è un circolo Acli, almeno non ancora, sebbene venga promosso e sostenuto dalle Acli. Parlo di queste due realtà insieme perché sono intrecciate e si sostengono vicendevolmente.

Gli scaffali della biblioteca vengono riempiti grazie ai libri donati dai cittadini non solo del quartiere, ma anche della città e della provincia. In principio io ho messo a disposizione libri presenti nella biblioteca mia e di mia moglie, è nata un po' così. Poi si è sparsa la voce e, nonostante credessi fosse più difficile mettere in piedi una biblioteca, sono arrivati valanghe di testi e ancora adesso vengono ad offrircene altri. Ad oggi contiene circa 7000 volumi, di autori vari, che spaziano su diversi generi, dalla letteratura per ragazzi, fino ai grandi classici. Gli utenti della libreria variano da 120 a 140 che non sono moltissimi, io mi sarei aspettato maggiore frequentazione. Sono per lo più del quartiere, San Leonardo è il più grande, mentre Cortile San Martino è il più periferico, però è quello in cui è nata mia moglie. Per questo ci interessiamo anche a questa zona, nonostante gli abitanti non sono molti e sia un quartiere prettamente agricolo.

La biblioteca è punto d’incontro e ospita presentazioni di libri, conferenze, mostre ed eventi culturali. Offre uno spazio in cui potersi ritrovare immergendosi nella magia dei libri e attorno a questo obiettivo sono state realizzate una serie di attività a supporto, interamente gratuite, basta essere socio Acli. In uno spazio all’interno della struttura della biblioteca c’è un punto di patronato, che non esisteva in questo quartiere, che si trova appena fuori dal centro storico. Altro servizio di rilievo è “Consultami, laboratorio per gli apprendimenti”. Si tratta di un laboratorio per l’accompagnamento e aiuto compiti e doposcuola specialistico, rivolto a bambini dai sei ai 13 anni. Questa esperienza nasce dalle esigenze raccolte attraverso il centro ascolto famiglie e attraverso il supporto di psicologhe volontarie, si occupa anche del potenziamento delle abilità scolastiche e delle problematiche di apprendimento legate ai DSA. Le famiglie non potevano permettersi di sostenere costi importanti per il sostegno scolastico dei propri figli. Abbiamo provato a dare delle risposte.

Abbiamo anche un “circolo di lettura” di donne in particolare, volontarie e non volontarie, dove a turno si propone un libro, almeno una volta al mese, si legge e poi se ne discute insieme.

La biblioteca è sempre aperta, possiamo contare su un sostegno attivo di molti volontari, soprattutto di nonne in pensione e di uomini che danno una mano anche per i lavori di fatica. Quindi i bambini del doposcuola si possono fermare e fare merenda. Abbiamo acquistato un programma adatto alle biblioteche e, attraverso questo utile strumento, stiamo attivando una sinergia con un’altra biblioteca del quartiere gestita da una parrocchia vicina. Rispetto alla quantità di proposte editoriali noi abbiamo una capienza limitata che ci porta a cercare altri generi e, comunque, alcuni dei testi presenti non vengono consultati, ad esempio testi religiosi oppure che riguardano i monumenti. Quindi, siamo intenzionati ad offrire questi volumi alla parrocchia, che ha spazio libero e noi creeremo spazio per dei libri di maggiore interesse. Ad esempio, ci siamo resi conto che i libri per i ragazzi sono molto richiesti. Ci dobbiamo attrezzare meglio e fare spazio.

Noi siamo molto soddisfatti e credo che mia moglie sarebbe davvero felice, poi si potrebbe sempre far di più.

All’esterno degli spazi della biblioteca, avete organizzato, magari con altre realtà del territorio, iniziative, eventi culturali, o altro?

Spesso organizziamo degli eventi sempre in collaborazione con Intesa San Martino e con le psicologhe di Consultami. Aderiamo alle diverse manifestazioni di quartiere, con delle bancarelle di libri, dépliant, ecc. Appena usciti dalla parentesi del covid, abbiamo organizzato anche delle letture esterne, aperte alla cittadinanza, con delle maestre volontarie che proponevano delle letture con le giuste tonalità, con la corretta dizione. In Biblioteca ci siamo occupati di presentazioni di libri invitando autori parmigiani, ma anche altri. Adesso questa attività di promozione di iniziative esterne un poco si è affievolita, perché è piuttosto pressante la necessità di gestione dei ragazzi del gruppo del doposcuola, per lo più provenienti da famiglie immigrate, di cui la maggior parte non parla italiano e ha serie difficoltà.

Molti di questi bambini hanno necessità impellenti e il presidente provinciale ci segue con grande sensibilità e attenzione. Io personalmente tengo dei contatti significativi con gli altri circoli Acli del territorio: vado a Buscetto, oppure al circolo di Zibello, paese importante e noto per il culatello, oppure al circolo di Fornovo, porto dei libri dando l’opportunità di far creare loro delle biblioteche nel loro territorio, poi ci sono le occasioni di scambio quando la presidenza provinciale riunisce i circoli. Siamo molto in sintonia sui bisogni che ci sono con le Acli, c’è un interscambio con circoli che, seppur non sono molti, ci sono. Il presidente gira come una trottola e credo sia capace di creare legami importanti, questo impegno può dare un senso vero all’essere Acli. Ora bisognerebbe trovare dei giovani disposti a portare aventi questa esperienza, considerato che l’età media dei volontari è molto alta. Un gruppo giovani Acli sembra stia crescendo, speriamo in bene.

Poco dopo la vostra nascita vi siete affiliati alle Acli, in particolare cosa sentite di condividere con il mondo Acli, oltre a quello a cui accennavi prima?

Le Acli a Parma devo essere sincero non le conoscevo, poi degli amici erano dentro a questo mondo, persone molto rispettabili e questo per me è stato un motivo per avvicinarmi. Io lavoravo ero molto impegnato ma grazie a loro mi sono avvicinato alle Acli. Guardando loro ho pensato che le Acli dovessero essere la famiglia giusta. Ci sono molte idee ed è democratica, ciascuno può liberamente esprimere il suo pensiero, questa non è una cosa da poco. Ai tempi ho voluto testare anche il lavoro dei servizi ed è per questo che ho chiesto l’apertura del punto di patronato nella biblioteca: c’è molta serietà.

Io ho preso una stanza autonoma solo per i giovani e vedrai che riuscirò a coinvolgerli, vogliamo mettere una targa dove scrivere “gruppo giovani Acli”, del resto quando si è giovani si ha bisogno di un posto proprio e di autonomia. Sta crescendo questo gruppo, dei ragazzi interessanti ci sono bisogna coltivarli.

Il sogno nel cassetto?

Trasferire la biblioteca, di fronte, non molto distante da dove si trova adesso, ma in uno spazio più visibile e promuovere mostre fotografiche, ampliando l’offerta culturale, sempre con la presenza di un punto di patronato, perché l’associazione deve stare al fianco dei servizi e viceversa. Stiamo lavorando da due anni nel tentativo di disporre di questo locale. Il problema del locale è un bagno esterno e dobbiamo capire come sistemare questa cosa. Un piccolo sogno è questo, ma vale tanto.