A Savona conosciamo “Amici di Casa Jorn”, una aps delle Acli che nasce essenzialmente per la gestione della Casa Museo di Albissola Marina. L’origine dell’idea, ce la facciamo raccontare da Paola Gargiulo, operatrice museale, curatrice di mostre, e parte della grande famiglia degli “Amici di Casa Jorn”.
Tutto si concentra nel 2014 (inizia Paola) ma l’idea di un museo diffuso nasce prima, all’incirca nel 2011 e prevedeva che si mettessero in rete tutte le realtà che sono proprietà del Comune di Albissola Marina, ovvero le sedi civiche Centro esposizioni MUDA, Fornace Alba Docilia e Casa museo Jorn. Quando è stata avviata la gestione sperimentale del MUDA, la direzione del Comune ha deciso di affidare a delle associazioni culturali il coordinamento di questi tre luoghi. Ad Amici di Casa Jorn è stata affidata la Casa museo. Quindi Amici di Casa Jorn, associazione di promozione sociale, nasce nel 2015 con lo scopo di convogliare energie e risorse in un progetto di valorizzazione e sostegno della Casa Museo Asger Jorn di Albissola Marina. L’associazione nasce dall'incontro e dal desiderio di diversi professionisti nei campi della gestione, conservazione e promozione dell’arte e del patrimonio culturale. L’Associazione è composta nello specifico da storici dell'arte, alcuni di loro all'epoca, appena iniziata questa gestione, erano giovani studenti dell'Università di Genova. In collaborazione con il Comune di Albissola Marina, lavoriamo con passione alla valorizzazione di Casa Museo Jorn, migliorandone la conoscenza e fruizione e contribuendo a renderla un luogo vivace e creativo dove fare esperienza dell’arte, della cultura e della ricerca contemporanea.
Quindi, ora il gruppo come si compone?
Questo gruppo di studenti è cambiato nel tempo, si è specializzato con componenti che lavorano orami da anni nel settore e alcuni sono diventati dottorandi all’Università. C’è tra di noi sempre un importante ricambio, riusciamo a coinvolgere anche professionisti più giovani, altri trovano altre attività. Per capirci il più grande di noi ha 31 anni. Riguardo la possibilità di coinvolgere soci attivi indirizziamo la scelta su chi ha questo genere di competenze, con un background simile, sebbene con delle differenze, ma persone in grado di cimentarsi con il lavoro che facciamo di gestione museale. Però non sempre. Abbiamo anche una volontaria, ad esempio, che si occupa del giardino.
Il nostro intento è stato, ed è tuttora, quello di valorizzare l’eredità di Asger Jorn, che nel 1973 lascia la propria casa al Comune di Albissola Marina con l’intenzione di renderla un punto di riferimento per la popolazione del territorio. Jorn concepiva l’arte e l’architettura come un insieme organico di spazio, forme, colori spontanei, liberi e vivaci, in grado di migliorare la vita delle persone e della comunità. Rispettava la natura, gli animali, i bambini e condivideva volentieri con essi e con gli amici i momenti di festa e di relax, che alternava al tenace impegno artistico e intellettuale. Oggi, anche grazie al nostro contributo, Casa Museo Jorn è un “museo di nuova generazione” dove alla conservazione, alla ricerca e alla mediazione si affianca forte il desiderio di essere attore culturale attivo sul territorio, punto di riferimento per le comunità, nel rispetto delle eredità artistiche e umane che Jorn, anche tramite i racconti dei molti albisolesi.
Questo impegno si traduce per noi in due distinte attività: quella della gestione della Casa museo, in senso stretto, secondo i desideri del suo proprietario e quella della promozione e realizzazione di eventi culturali, mostre e quanto renda possibile alla comunità interagire con questo patrimonio incredibile. Nel perseguire la nostra mission collaboriamo all’accoglienza e organizziamo, in partnership con istituzioni nazionali e internazionali, visite guidate, laboratori, proiezioni, mostre e altri eventi che aspirano ad arrivare a molti con interessi variegati. Così facendo contribuiamo a promuovere una risorsa economica e sociale per il territorio.
Come procede questa seconda direzione? Che eventi organizzate?
C’è da dire che questa è stata un'esigenza che sta un po' nella natura stessa della casa e nei desideri del suo illustre abitante: Jorn ha dichiarato di donare la propria casa affinché potesse essere poi fruita da quante più persone possibili. Sapevamo che non potevamo permettere restasse una casa statica e immobile e che dovevamo sperimentare modi diversi. Inoltre, la rete Muda, il museo diffuso di cui Casa Jorn fa parte, è gestito da una direzione scientifica, che ha indicato come modalità di operare la realizzazione di attività diverse. Il nostro è il polo che più è stato destinato alle attività in quanto ben si presta ad accogliere artisti del contemporaneo, piuttosto che rassegne di varia natura, o simili. Si tratta anche di attività che si pensano in base anche alle professionalità disponibili nel nostro gruppo, definendo meglio il taglio e il carattere dell’evento. Siamo liberi di proporre, immaginare. Progettiamo noi totalmente la proposta e curiamo un pò tutti gli aspetti, dalla comunicazione, all’organizzazione, e altro.
Quindi ci sono anche professionalità nell’ambito della comunicazione?
Siamo sempre noi ad occuparci di tutto, sebbene in affiancamento ad incarichi curatoriali, svolgiamo anche la comunicazione. Ci siamo strutturati nel tempo, nel senso che, ad esempio, adesso abbiamo un Dipartimento educativo molto importante che prima non avevamo e alcune ragazze si sono specializzate proprio nell'educativo ad esempio. Si tratta dei laboratori per bambini, ma anche per adulti, legate alle mostre o alle altre iniziative che organizziamo, alla storia dell’arte, che coinvolgono diverse fasce di pubblico.
Sul territorio costruite reti con altre realtà vicine a voi? E in che modo?
La particolarità della location, la spettacolarità del suo giardino e gli ampi spazi interni, sono elementi fondamentali per le tante partnership che negli anni si sono concretizzate. Alcune hanno portato alla realizzazione nei nostri spazi di veri e propri eventi esperienziali, altre alla concessione di certificazioni di qualità, altre ancora permettono allo staff di Amici di Casa Jorn di creare, anno dopo anno, un calendario ricco di iniziative diversificate e uniche.
In prevalenza, ovviamente, siamo in rete con le altre associazioni che gestiscono gli altri due poli museali, che sono “Cultura e solidarietà” e Associazione la fornace. Poi abbiamo lavorato con altre associazioni in passato
Molto bello abbiamo collaborato insieme a BAM! Strategie Culturali, per conto dell’Amministrazione del Comune di Savona, per portare avanti un percorso volto ad avvicinare sempre più i musei della città ai suoi cittadini, e viceversa. Dopo il progetto “Cari albisolesi”, siamo andati a Savona per lavorare insieme ad altre otto realtà museali e culturali (All About Apple Museum, Complesso Monumentale del Brandale, Complesso museale della Cattedrale e Cappella Sistina, solo per dirne alcune) e alla cittadinanza tutta. Abbiamo studiato come i musei di Savona conoscono e monitorano il loro pubblico e in che modo i cittadini savonesi percepiscono e frequentano il loro patrimonio culturale, per poi incontrare alcuni target di pubblico, per capire i loro bisogni e creare un bacino di potenziali ambasciatori dei musei. Inoltre, mi viene in mente l'associazione Angelo Ruga, un'associazione sul territorio con cui condividiamo magari progetti espositivi. Insomma, ce ne sono diverse. Siamo convinti che per offrire un prodotto culturale di qualità sia indispensabile creare una rete di collaborazioni ampia e variegata. Ecco perché abbiamo sempre coinvolto altre istituzioni culturali nei nostri eventi: da quelli sul territorio fino a partner di valore internazionale. Non manca uno stretto rapporto con le botteghe artigiane di ceramica delle Albisole.
Nel 2020, ad esempio, l’Associazione si è concentrata sulla stesura di nuovi progetti editoriali: in particolare, la fine del 2020 e il 2021 abbiamo pubblicato la prima guida del museo e uno strumento di mediazione a fumetti pensato appositamente come “guida dei piccoli visitatori”.
Una caratteristica che vi distingue, che sia solo vostra, quale potresti indicare?
Probabilmente il nostro valore aggiunto sta nella preparazione all’interno dell'ambito nel quale lavoriamo. Abbiamo tutti una formazione piuttosto specifica che in parte ci distingue da altre associazioni gemelle; abbiamo proprio una specifica competenza nelle cose che facciamo, anche a livello professionale elevato. La ricaduta è evidente, abbiamo un riscontro positivo su questo aspetto, sia sul territorio nazionale che internazionale. I progetti che abbiamo realizzato hanno sempre avuto una vasta risonanza anche loro. Poi il nostro è un modo di avvicinarci alle persone attraverso l'arte e la cultura.