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FORLI’ CESENA: SAMUELE BRANCHETTI ELETTO PRESIDENTE PROVINCIALE DELLE ACLI

Samuele Branchetti, 43 anni, ingegnere, di professione ricercatore, sposato con Giulia e padre di 3 figli, è stato eletto Presidente delle Acli di Forlì-Cesena dal nuovo consiglio provinciale.

Abbiamo scambiato due chiacchiere con lui:

Perché hai dato la disponibilità a fare il presidente? Come sei arrivato a questo ruolo?

Le ACLI rappresentano un’opportunità di formazione e crescita personale per ciascuno di noi, e per questo motivo sono sempre stato coinvolto nelle iniziative del circolo Acli “Il Ponte” di Meldola (FC) rinato nel 2008.

L’esperienza nel circolo è stata poi affiancata da altri impegni in associazioni del territorio e anche nell’amministrazione della mia città dove ho svolto per due mandati il ruolo di consigliere comunale.

A margine degli impegni di lavoro e famigliari, penso sia importante ritagliarsi nella propria vita uno spazio di impegno volontario e gratuito verso le persone.

Oggi mi viene chiesto questo servizio come presidente provinciale delle Acli di Forlì-Cesena che spero di svolgere al meglio.

Quale pensi sia il mestiere delle Acli a Forlì, oggi?

Le ACLI a Forlì e a Cesena costituiscono un’importante rete di associazioni e servizi, composta dai circoli, luoghi di incontro, dialogo e condivisione e dai servizi come il CAF, il Patronato e l’EnAIP che forniscono supporto e formazione per l’intero percorso lavorativo delle persone.

Si tratta di una realtà articolata in più forme e con specifiche caratteristiche, dove però è sempre presente l’esigenza di mettere al centro i bisogni della persona, da quelli più materiali a quelli di crescita culturale, umana e spirituale.

Quale è la priorità del tuo mandato?

Innanzitutto mantenere e valorizzare le opere che le Acli hanno realizzato nella nostra provincia, perché non è scontato, in un’epoca di trasformazioni dove è necessario affrontare problemi complessi anche a livello organizzativo e pratico.

Poi vorremmo consolidare la nostra presenza nelle parrocchie, impegnandoci insieme alle associazioni e ai movimenti che vi operano, e vorremmo anche rafforzare la collaborazione con gli uffici diocesani, le istituzioni pubbliche e le organizzazioni impegnate nella promozione sociale.

Vogliamo inoltre incrementare le occasioni di ascolto e di dialogo, proponendo momenti di incontro, formazione, confronto e approfondimento sui temi di maggiore urgenza sociale e politica.

La proposta che abbiamo formulato, anche con l’approvazione all’unanimità di una mozione congressuale, è un invito che rivolgiamo a tutti per un cammino da svolgere insieme.