COMO: MARINA CONSONNO CONFERMATA PRESIDENTE PROVINCIALE DELLE ACLI
Il 23 ottobre 224 durante la prima seduta dl nuovo Consiglio provinciale, i consiglieri eletti hanno rinnovato la fiducia a Marina Consonno, 64 anni, confermata all’unanimità presidente delle Acli di Como per i prossimi quattro anni.
L’abbiamo intervistata:
Marina, quale è lo spirito che hai ora nel rivestire questo ruolo rispetto a quando hai iniziato il primo mandato?
Sono da sempre nelle Acli, a partire dal circolo del mio paese, Arosio, a cui ho dedicato molto e successivamente nella presidenza provinciale.
Sono stata negli anni direttore di una RSA e attualmente sono in pensione.
Negli anni ho rivestito vari incarichi, arrivando a subentrare nell’ottobre 2021 come Presidente Provinciale Acli di Como. , dopo la scomparsa di Emanuele Cantaluppi, raccogliendo la sua eredità.
Lo spirito che mi ha spinto in questo mandato a ricandidarmi, si indirizza prima di tutto al discernimento spirituale , con l'espressione del senso di gratitudine alle Acli, di riconoscimento e di restituzione per quanto ricevuto.
Un riconoscimento al Signore per tanta Grazia!
Legato a ciò, il forte senso dell'impegno e del dovere uniti alla motivazione e alla passione sociale, che mi invitano a proseguire i progetti avviati per la rigenerazione dei territori e per la risposta ai bisogni rilevati in provincia.
Quale pensi siano o continuino ad essere le priorità di questo mandato? O credi che nel tempo alcune priorità magari a Como, siano diventate necessarie e alle quali bisogna porre maggiore attenzione?
Negli ultimi anni ci siamo indirizzati verso progetti che hanno migliorato i rapporti e rafforzato la rete con gli enti di T.S., progetti che hanno visto la formazione di nuovi volontari, nel Patronato, nella creazione di sportelli Acli rete lavoro, per i progetti sul sovraindebitamento e sulla rigenerazione di vari circoli sul territorio.
Intendiamo proseguire su questa strada, implementando i progetti in corso, ma dal congresso forte è stata la sfida sul tema della partecipazione e della democrazia: una sfida che ci impegna e che richiede la capacità di metterci in gioco su vari versanti, collaborando con cittadini, enti, istituzioni, per rigenerare spazi di vita, spazi di parola, di ascolto, e di sostegno.
E di ritornare a produrre pensiero, studio, analisi, per comprendere meglio i processi in atto.
Prioritario sarà anche rilanciare percorsi che vedano avviare nuove forme di aggregazione anche informali, di gruppi, di giovani, di persone.
Altra cosa, dopo il percorso in Diocesi del Sinodo, che ha aperto allo spirito di reciprocità, di collaborazione, ritengo sia importante una nuova interlocuzione con le parrocchie per la sperimentazione di forme e presenze innovative, con altre associazioni che oggi cercano di partire dalla radicalità del Vangelo per rinnovare il proprio impegno.
A Como altro problema è quello dell'abitare, con il diritto alla casa nelle sue molteplici aperture, all'immigrazione, alla povertà, ai lavoratori, dove possiamo essere presenti e validi interlocutori con progetti specifici attraverso le nostre cooperative.
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