Il Circolo ACLI FuckCancer Choir è il coro di chi lotta contro il cancro, formato da pazienti oncologici, alcuni dei loro familiari, insieme ad operatori sanitari e diretto da Stefania Crivellari. Una realtà canora creativa e benefica, attiva su tutto il territorio della provincia di Alessandria (e non solo), con esibizioni ed iniziative volte principalmente alla raccolta di fondi da destinare alla ricerca medica sulle patologie neoplastiche complesse, come il mesotelioma e il melanoma. Il progetto nasce nell’autunno del 2019, con il desiderio di trasmettere un messaggio di energia, forza e coraggio, coniugando l’arte con il concetto più ampio di "cura", affinché sia possibile condividere e superare quei momenti difficili che i malati oncologici attraversano lungo il loro percorso. Stefania è una biologa, appassionata di canto fin da bambina, quando faceva parte del coro di voci bianche della Val d’Aosta da cui proviene. Questo amore di Stefania per il canto e il desiderio di fare qualcosa per gli altri hanno incontrato la spinta di Federica Grosso, oncologa e collega, animata dalla ricerca di attività a favore dei malati oncologici che andassero oltre le mura ospedaliere. Il gioco è fatto: nasce il coro di FuckCancer Choir.
Stefania Crivellari, ad oggi presidente del Circolo Acli, dialoga con noi e ci racconta gli sviluppi di quella che all’inizio era solo una proposta:
Intanto, perché fra tante possibilità proprio il nome "Fuckcancer choir"?
Scegliere di far parte di un coro per noi vuol dire andare incontro agli altri, stare insieme per condividere un’idea, un percorso comune, trasmettere alle parole un significato di conforto, di speranza e di futuro. Eppure quello che più ci premeva è stato, sin da subito, comunicare con forza un messaggio di ribellione, di coraggio e determinazione che si opponesse alla paura e alla sofferenza. Quale miglior modo per fare questo se non optare per un nome forte e inequivocabile come questo? Quando l’ho proposto si sono tutti entusiasmati e nessuno ha pensato di proporre alternative. Ci siamo sentiti tutti rappresentati, senza preoccuparci se questa scelta avrebbe comportato delle difficoltà in futuro.
Quali sono state le attività iniziali di questa avventura?
Tra i partecipanti al coro quasi nessuno ha un’esperienza canora alle spalle, ma l’intesa è stata molto forte da subito e ancora è in evoluzione. Abbiamo costruito un primo repertorio per poterci esibire e nel 2019 abbiamo partecipato alla seconda edizione del concerto di beneficenza "Sulle Note della Ricerca", organizzata dalla Lega Italiana Lotta Tumori di Alessandria. Abbiamo organizzato le successive edizioni del concerto, fino alla quinta edizione che risale al novembre del 2023. Nel 2020 abbiamo sostenuto con un concerto la candidatura della Chiesa di Gardella di Alessandria come Luogo del Cuore del FAI (Fondo per l'Ambiente Italiano). Ci esibiamo con delle magliette rosse e il nostro logo. Siamo entrati in piena pandemia nel 2020 e questo ha stravolto i nostri piani e dato una forte battuta di arresto alle attività. Nonostante il lockdown, in quel periodo abbiamo registrato a distanza un brano cantato insieme alla giovane cantante campana Cassandra Capasso ed è stato realizzato un featuring con l’Orchestra Casadei del brano “Ciao Mare”.
Nonostante la pandemia avete tenuto duro, immaginando come proseguire questo percorso. Cosa è successo?
Quel periodo è stato terribile, non potersi esibire, convogliare la nostra energia positiva e condividerla con gli altri dal vivo. L’esperienza vissuta insieme seppur breve ha dato modo però al gruppo di consolidarsi e di sperimentare gli effetti benefici del canto corale, sulla mente e sul corpo. Ciascun componente, compreso il personale sanitario coinvolto, ha percepito il valore di questo impegno, avvertendo la necessità di un ulteriore passo in avanti. Potevamo offrire un contributo più ampio, supportando economicamente organizzazioni, fondazioni che si occupano di ricerca e andare incontro alle condizioni specifiche di alcune famiglie costrette a sostenere le ingenti spese derivanti dalle cure per patologie rare di cui sono affetti i propri cari. Dal 2019 ci eravamo fatti conoscere sul territorio e potevamo vantare di una certa credibilità, con i nostri concerti di beneficenza avremmo potuto raccogliere il necessario da donare o reinvestire in progetti di utilità sociali. Quindi decidiamo di strutturarci, di darci una configurazione diversa e diventiamo associazione (anche per poter pensare a nuovi progetti futuri): è così che incontriamo le ACLI nel 2021.
In seguito quali altre opportunità vi si sono presentate?
Nel frattempo si è definito meglio il nostro repertorio, spaziando tra i grandi successi della musica italiana, da Massimo Ranieri, Little Tony, Ricchi e Poveri, Raffaella Carrà, Rita Pavone a Tananai, Diodato, La Rappresentante di Lista e altri, con alcuni brani in lingua inglese.
Dopo la pandemia, la nostra grande entrata in scena ha coinciso, nel 2021, con l’orgogliosa esibizione alla celebrazione dell'anniversario del Parco Eternot di Casale Monferrato, organizzato dall'Associazione Familiari Vittime Amianto (AFeVA). Successivamente, nel 2023, abbiamo vinto il Premio “Vivaio Eternot”, assegnato a enti che si distinguono per l’impegno nella lotta all’amianto.
Un’altra grande emozione l’abbiamo vissuta nel 2022 quando siamo stati ricevuti in udienza da Papa Francesco, occasione in cui abbiamo avuto l’onore di incontrarlo e di cantare in Piazza San Pietro. Il Papa ha avuto per noi parole meravigliose, apprezzando il modo speciale in cui uniamo la tenerezza alle cure. In un simile contesto le nostre magliette e la “sfrontatezza” diciamo così del nostro logo ha suscitato qualche malumore in giro, ma il Papa ci ha accolto con gioia e questo è stato il nostro più grande regalo.
Oltre all’attività concertistica, abbiamo portato in scena un musical inedito dal titolo “Essere Umani”, che narra delle storie di ciascuno del gruppo, facendo riflettere, divertire ed emozionare il pubblico, generando consapevolezza su questi difficili temi. Condiviso con gli altri il peso della malattia e delle sperienze diverse è più leggero e la musica ha uno scopo terapeutico. Tutti insieme, in un momento di svago, siamo più forti per affrontare le future battaglie.
Nel corso di questi anni di attività, abbiamo sostenuto diverse realtà impegnate nella ricerca scientifica, tra cui l’Italian Sarcoma Group, la Lega Italiana Lotta Tumori (LILT), l’Associazione Tumori Toracici Rari, la Fondazione GasliniInsieme, l’Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini, l’Associazione Malati di Melanoma e molte altre.
Altri progetti che hai tralasciato di raccontare?
Siamo conosciuti e apprezzati nel territorio (svolgiamo delle attività anche fuori regione) per le nostre doti canore, allora abbiamo deciso di uscire un po' dai confini per cimentarci in un’attività di scrittura, mettendo nero su bianco la nostra esperienza di vita e di coro. “Spiegami questa strada” è il titolo del libro del FuckCancer Choir, scritto dai coristi nel 2022. Questo ci ha permesso di rivivere in modo autentico e senza filtri le difficoltà affrontate, ma anche gli slanci di coraggio, attraversando i diversi sguardi insieme: quello dell’operatore sanitario, del paziente, dei familiari. Le strade sono le nostre, ogni vita ha percorso un cammino ma le strade sono anche quelle che si sono incrociate grazie alla musica e al canto dando vita ad un percorso nuovo. Questo è stato un modo per conoscerci meglio ma anche per spingere a chi vive la medesima esperienza a raccontarla.
C’è qualche questione o tema che più nello specifico vi sta a cuore?
Certo, la questione della prevenzione ci è molto cara e un aspetto determinante e spesso trascurato e la lotta inizia a partire dai piccoli gesti di prevenzione che possono salvare delle vite. Un’altra causa che ci coinvolge è quella della lotta all’amianto e a i suoi effetti devastanti. Nel nostro territorio questa è una realtà nota e vissuta sulla pelle di tante famiglie che hanno visto morire i propri cari per patologie correlate all’amianto, ancora oggi il tasso di mortalità attribuito all’Eternit è elevatissimo. Questa battaglia ci lega alla nostra comunità, ragion per cui la vittoria del premio “vivaio Eternot” è per noi significativa. Il parco Eternot è stato bonificato per accogliere le piante di “Davidia” (l’albero dei fazzoletti), i cui fiori ricordano i fazzoletti usati per asciugare le lacrime versate per la perdita delle persone care scomparse a causa dell’amianto. Un gesto simbolico che suscita emozione. Al nostro gruppo è stata regalata una di queste piante e noi la coltiviamo.
Voi siete, oggi, anche formalmente, un circolo Acli. Come siete arrivati? Che cosa pensate di avere in comune?
Siamo arrivati alle Acli in modo inconsapevole. Io conoscevo le Acli perché usufruivo dei servizi ad Alessandria. Mi ero sempre trovata bene, avevo un contatto e ho provato a raccontare dei nostri progetti e di quello che intendevamo fare come associazione. Volevamo una casa dove stare questo sì, in modo da avere anche l’opportunità di essere maggiormente visibili e raccogliere i fondi necessari alla nostra causa. Ci hanno ascoltato ed è iniziato un rapporto finchè...eccoci qua.
Ci riconosciamo molto nei valori Acli della solidarietà e dell’impegno al sociale, un’affinità che esprimiamo in quello che facciamo quotidianamente.
Siamo all’incirca vent’uno soci e più o meno sei ulteriori volontari, che ci supportano dal punto di vista organizzativo e anche con la logistica e il trasporto della strumentazione necessaria al coro. Sono preziosi questi volontari, non so se avete idea di quanto pesano gli strumenti! Puntiamo ad allargarci.
Le Acli provinciali. hanno tenuto il rapporto con questa esperienza sempre tramite me, ma la novità adesso è stata la creazione di un gruppo whatsApp che raggruppa tutti i circoli ACli del territorio. Può sembrare una cosa marginale ma questadea ha fatto la differenza. In quello spazio virtuale c’è la possibilità di confrontarsi, di vedere ciò che fanno gli altri e chissà, con il tempo, anche di conoscerci meglio e fare cose assieme: in fondo siamo un circolo ancora giovane!