È uscito il quinto numero del 2024 del bimestrale delle ACLI della Svizzera (www.acli.ch), il Dialogo, che dedica il dossier interno al tema: "Il coraggio della Pace".
L'editoriale di questo numero è a cura di Giuseppe Rauseo, Presidente ACLI Svizzera: "Il coraggio della Pace: un imperativo per il nostro tempo".
Il Circolo San Giuseppe di San Marco in Lamis, è uno dei più antichi d’Italia, attestato fin dal 1948 con i Comitati Civici di Luigi Gedda e poi riconosciuto statutariamente nel 1950 come circolo aclista. L’Avv. Antonio Donato La Sala, Presidente del Circolo, ci aiuta a ricostruire quella fase, nelle azioni di supporto attivate dal Circolo. Così ci racconta: “come Circolo siamo rimasti negli anni saldamente ancorati al lavoro nel sociale. All’epoca della costituzione del circolo il compito dei soci non poteva che essere quello necessario nei contesti sociali del dopoguerra come il nostro: distribuire pasta, zucchero e beni di prima necessità, sostenere nella lettura di corrispondenza o di altri documenti la popolazione semianalfabeta. Apprezzati erano i corsi di dattilografia, negli anni Cinquanta e Sessanta, affiancati nel tempo dall’attività dei servizi. Il Circolo, per oltre trent’anni, ha espresso anche un buon numero di consiglieri comunali (almeno uno per mandato elettorale), in uno dei comuni più grandi della provincia. Esclusa Foggia, San Marco in Lamis è il decimo comune per numero di abitanti.
Come numero di iscritti raggiungiamo e superiamo i cinquecento tesserati, su circa 12.700 abitanti: il Circolo è di tutti e, fino a non poco tempo fa, avevamo una stanza dedicata a quelli che chiamavamo i nostri “senatori”, iscritti di lunga data, che si incontravano per giocare a carte. Poi con il covid c’è stata la chiusura per ragioni sanitare e non siamo più riusciti a riaprire questa attività ricreativa. Nella quotidianità una quarantina di soci gravitano attivamente attorno al Circolo, contribuendo in maniera sostanziale alla realizzazione delle attività.
Quali sono le attività prevalenti che svolge il Circolo? Lavorate in collaborazione con altre realtà del territorio?
Nelle nostre iniziative annoveriamo convegni e gite sociali, cioè’ per i soli soci.
I convegni, almeno un paio all’anno, sono di carattere politico sui temi prettamente aclisti. Inoltre, in occasione delle elezioni comunali, abbiamo promosso incontri e dibattiti pubblici nella biblioteca comunale del paese, invitando tutti i candidati a sindaco. A questi incontri, noi delle ACLI abbiamo fatto da moderatori e i candidati a sindaco dovevano rispondere a domande, non concordate, di diversi giornalisti locali.
L’anno scorso abbiamo organizzato un convegno sui LEP (livelli essenziali delle prestazioni).
Curiamo anche l’aspetto religioso con un nostro sacerdote, parroco del paese, Don Tonino Tenace, che ci segue e a dicembre organizziamo la festa del tesseramento con una messa in cui ricordiamo tutti gli aclisti defunti. All’offertorio, durante la celebrazione, portiamo le nostre tessere per farle benedire.
Organizziamo anche una gita sociale all’anno, per la quale il Circolo sostiene economicamente la spesa di un pullman, che mettiamo a disposizione dei soci. Siamo stati a Napoli, a Lecce, a Matera e quest’anno andremo a Bari e parteciperemo anche ad una messa in rito ortodosso.
Purtroppo, dal 2020 al 2023 siamo stati bloccati con queste iniziative a causa del covid, riprendendo il tutto dal 2024.
La nostra sede è in Corso Matteotti 190, nel cuore del paese, ed è di proprietà del Fondo per il sostentamento del clero. Paghiamo un affitto e abbiamo investito molto, rinnovando i locali e facendo delle migliorie. Adesso nel Circolo c’è una sala riunioni, una stanza per la Presidenza del Circolo, una stanza per le attività della Compagnia Teatrale, due stanze per le attività del Patronato ed una sala d’attesa. Complessivamente lo spazio complessivo a disposizione del Circolo è di circa 200 mq.
Collaboriamo in modo stabile con altre realtà. Ad esempio, facciamo parte del Comitato Libera 21 marzo, della Consulta delle associazioni comunali. Molto spesso sono gli altri soggetti del terzo settore che chiedono di aderire alle nostre iniziative.
Mi accennavi ad una particolarità nella storia del vostro Circolo, quale?
Attorno agli anni Novanta e per circa 25 anni, abbiamo avuto una emittente televisiva che trasmetteva nel territorio del nostro comune, si chiamava Tele Radio ACLI (TRA). TRA aveva una propria autonomia all’interno del Circolo, con un calendario di programmi televisivi. Tra i principali appuntamenti televisivi promossi, alcuni erano curati da un nostro associato, che svolgeva dei servizi intervistando personaggi della politica, del sociale, oppure che si erano distinti per azioni significative sul nostro territorio. Le trasmissioni erano soprattutto dedicate alla politica.
Questa televisione l’aveva fortemente voluta un nostro storico dirigente Sebastiano Contessa, ex Presidente di Circolo, professore si storia. Vi era un ripetitore sulla montagna, nulla di più, poi l’avvento del digitale. Ormai è storia! La TV TRA non è più operativa da parecchio tempo, purtroppo. Altra trasmissione famosa era Il Carnevale in tv. Si trasmettevano giochi, battute per allietare lo spirito, alimentare risate durante il periodo carnevalesco e sulla scia di questa iniziativa si è pensato di dare vita ad una esperienza teatrale in vernacolo sammarchese, il nostro dialetto. Quando è venuto Il Presidente Manfredonia a Foggia, gli abbiamo regalato il vocabolario sammarchese-italiano, opera di una scrittrice e divulgatrice sammarchese.
Da questa esperienza nasce la “Compagnia Teatrale delle Acli” che ogni anno organizza uno spettacolo di cinque serate con trecento spettatori ogni serata (circa 1500 persone complessive). Il ricavato viene utilizzato per le finalità della Compagnia Teatrale e per rientrare dalle numerose spese necessarie all’allestimento delle scenografie, del service dei microfoni e delle luci di scena. L’iniziativa teatrale, quindi, nasce prima del 2000, ma il suo primo vero spettacolo, come commedia in dialetto, risale al 2003. Abbiamo appena festeggiato il ventennale. Anima della Compagnia Teatrale, composta da circa 30 persone, sono Angelo Bonfitto, storico militante ed ex Presidente di Circolo, e Pasquale Accadia, che è anche Direttore provinciale del CAF delle ACLI di Foggia.
In cosa vi riconoscete Acli rispetto alle iniziative che perseguite?
Come Presidente sono chiamato ad esprimermi in pubblico e, a tal proposito, ho di solito una frase centrale che cito sempre: negli anni Cinquanta distribuivamo pasta, pane, sale e olio ed ora abbiamo i servizi di patronato, che si occupano di pratiche previdenziali con competenza e professionalità, all’interno di uno spazio di partecipazione, sociale e politica. Come 80 anni fa, il nostro “tavolo” è sempre a disposizione di tutti, di qualunque provenienza sociale o colore politico. Nel nostro Circolo chiunque può trovare accoglienza e sostegno. La cosa fondamentalmente è che ci occupiamo del prossimo e siamo fedeli al messaggio religioso. In questo soprattutto siamo riconoscibili come aclisti.
Qualche progetto per il futuro?
Al momento cerchiamo di onorare la nostra storia, di mantenere alto il livello delle nostre iniziative e dei nostri servizi di patronato. A settembre avevamo immaginato un grande evento, anche un po’ autocelebrativo, con tre giorni di convegni, presentazione di libri, per il quale volevamo anche il coinvolgimento dei dirigenti nazionali delle Acli, ma in piena stagione congressuale ci è sembrato complicato da realizzare. Se il Circolo resta così, a questi livelli operativi, di per sé già rappresenta un grande spazio di partecipazione popolare, di diffusione del messaggio aclista, con una notevole capacità di coinvolgimento delle persone.
Ci auguriamo di mantenere questa tendenza, investendo sempre più energie e competenze. Evviva Le ACLI!!!!!