CIRCOLO ACLI SANT’AGOSTINO NARO (AGRIGENTO). PRESIDIO AL SERVIZIO DELLA COLLETTIVITA’, CHE PROMUOVE INCLUSIONE E FORMAZIONE SOCIALE, NELLA SCUOLA E NEL MONDO DEL LAVORO.
Il borgo di Naro, adagiato sul pendio del colle, è un vero gioiello medievale e barocco vicino la Valle dei Templi: è il contesto per la nascita del Circolo Acli Sant’Agostino Naro, in provincia di Agrigento. Vincenzo Palmeri ci parla delle origini del Circolo e del suo impegno in una realtà come quella agrigentina.
Il Circolo di Sant’Agostino Naro è abbastanza giovane, nasce nel 2018, mentre con mio fratello abbiamo un altro Circolo a Canicattì, sempre nella provincia di Agrigento. Ci troviamo in un territorio a vocazione prettamente agricola e nasciamo come un gruppo di persone che, incontrando le Acli, decidono di porsi al servizio della collettività. Guardando alle necessità di questo contesto, ci siamo da subito spesi per dare supporto alle richieste degli agricoltori, vicini al lavoro e alle battaglie del territorio. Eravamo in prima fila durante una serie di manifestazioni in favore dell’agricoltura, in particolare durante la fase di incremento del costo del gasolio, che ha reso proibitivo l’uso dei trattori. Per far sentire la voce delle Acli in proposito siamo arrivati anche a Roma ed a Palermo.
Abbiamo ottenuto la realizzazione dell’impianto idrico per irrigare i vigneti e i campi coltivati. Per promuovere una agricoltura fiorente e moderna, nel comune di Naro e nei comuni limitrofi è stato costruito il bacino artificiale del lago di San Giovanni di Naro. Quindi tramite la canalizzazione delle acque siamo riusciti come Circolo Acli all’interno di un progetto Nazionale, a garantire l’irrigazione per le necessità dell’agricoltura.
Insieme ad altre organizzazioni non profit, siamo presenti nel sociale attraverso la realizzazione del Grest estivo con i ragazzi, appoggiandoci ad una casa contemplativa, cioè uno spazio messo a disposizione dal comune, per questo scopo. Il nostro è un impegno del tutto volontario, svolgendo attività di accompagnamento con circa 200 ragazzi. Li intratteniamo con iniziative ludiche, poi li seguiamo nella lettura del vangelo, inserendo nella giornata il vangelo per avvicinarli alla parola di Gesù; inoltre, prevediamo iniziative culturali e li aiutiamo nella didattica.
Grazie anche alla presenza della Fap, riusciamo ad avvicinare alcuni anziani. Nel Circolo è presente un centro ricreativo dove l’inverno alcuni di loro vengono a giocare a carte per trascorrere del tempo e ritrovarsi insieme. Abbiamo messo la televisione e il gioco delle freccette. In cambio gli anziani che vengono ad offrire un supporto volontario durante il periodo della dichiarazione dei redditi. Con i servizi c’è molta affluenza e loro aiutano ad intrattenere le persone, portano dei documenti, si mettono a disposizione insomma. A livello di Patronato in particolare, siamo molto presenti e abbracciamo vaste aree di bisogno. Ci occupiamo delle pratiche per le disoccupazioni agricole, siamo presenti per l’Ispettorato agrario, per i premi Agea; quindi, nasciamo come Circolo abbracciando varie categorie di persone e accompagnando a 360 gradi, chiunque ci presenti problemi da risolvere. Questo è lo spirito delle nostre Acli, accogliere le persone e supportarle in ogni necessità.
Quindi i servizi sono una componente importante nel vostro Circolo? Vi siete cimentati anche in attività formative?
Sì di risposta ai bisogni. Io sono docente nella scuola e ho portato le Acli nel mondo della scuola. Ho fatto conoscere le opportunità di accedere ai nostri servizi con alcune tipologie di pratiche specifiche. Ma non solo, approfittando del mio profilo personale perché sono un ingegnere, ci siamo cimentato anche in percorsi formativi sulla sicurezza nel mondo del lavoro, in particolare quello edile. Io insegno in un istituto tecnico per geometri e nel nostro territorio la tragica realtà delle morti sul lavoro è molto diffusa, evidenziando la mancanza di una cultura della tutela e del rispetto della dignità del lavoro. Abbiamo spiegato che saper usare uno strumento non è sufficiente e che l’impiego di sistemi di sicurezza e protezione sono fondamentali per assicurare lo svolgimento delle attività tutelandosi. E’ necessario un cambio di mentalità. Questi corsi sono stati rivolti sia ai giovani dai 14 ai 18 anni, sia ai docenti. Sono corsi sulla sicurezza non solo relativi al lavoro, ma anche sul cyber web, sul bullismo in rete, sulle frodi informatiche. Cerchiamo di essere presenti anche sul piano culturale nelle scuole: abbiamo promosso un corso sull’evoluzione della storia politica in Italia, spiegando la configurazione del governo, i processi politici del passato.
Siamo in contatto anche con l’istituto agrario e facciamo formazione lì, poi facciamo formazione extra scolastica nell’oratorio. Dei docenti si sono messi a disposizione per il supporto dei ragazzi che hanno maggiore necessità attivando una sorta di doposcuola negli oratori, andando incontro alle famiglie in difficoltà economica, che non erano in grado di provvedere ad alcun investimento per il supporto scolastico dei figli. Tutto questo con l’obiettivo di rinforzare l’apprendimento di alcune materie per i ragazzi che restano indietro. Questa attività rientra in un progetto del 2022.
Abbiamo anche investito in un progetto che si chiama “Il lavoro dopo la scuola”. L’idea è stata quella di impegnare il tempo dei ragazzi durante l’estate, in assenza della scuola, in attività di accompagnamento all’interno delle officine, mostrando loro il mestiere di meccanico, saldatore e altri impieghi specializzati. Sperimentandosi in questi affiancamenti i giovani hanno avuto l’opportunità di guardare, operare e di fare curriculum.
Ci rivolgiamo anche agli anziani e al loro tempo libero organizzando delle gite a loro dedicate, almeno un paio di volte al mese, per far conoscere anche il patrimonio artistico e culturale del territorio.
Nella realizzazione di queste attività in che modo vi interfacciate con la rete Acli? Cosa vi lega a questo mondo?
Il nostro è un Circolo dove la presenza di Acliterra, Us Acli e la Fap sono determinati: come se fossero tre figli di uno stesso genitore, che collaborano insieme e sostengono il nostro Circolo. Il mondo Acli cerchiamo di coinvolgerlo in generale, anche con il presidente provinciale Urso e le Acli provinciali ci siamo impegnati per la realizzazione delle maratone per i ragazzi con disabilità. Nelle manifestazioni siamo presenti nella totalità dell’essere Acli.
La sede del Circolo è una casa di mia proprietà. Alle Acli ci legano due cose principali e penso di parlare per me e per i soci che hanno costituito il Circolo insieme a me: il fatto che siamo cattolici praticanti e lo sentiamo in prima persona; quindi, le Acli sono la casa in cui ci riconosciamo nello spirito dei valori. Poi perché siamo a servizio del popolo, non sentiamo l’esigenza di raggiungere dei numeri o di svolgere attività lucrative o di produzione. Essere al servizio del cittadino è l’obiettivo che ci consente di riconoscersi nella mission aclista. La capacità di portare a termine un progetto riconoscendone il valore e l’utilità per le persone, anche se questo richiede sacrificio personale e, a volte, esborso economico. Questo è il nostro punto di vista.