azsociale logo

azsociale logo

Fiaccolata per la Pace - Acli Pordenone (PN)

"FIACCOLATA PER LA PACE" del prossimo 26 ottobre a Pordenone dalle ore 20.30 organizzata da Diocesi Concordia-Pordenone
da piazzetta Cavour per tutto il corso sino al Palazzo del Comune

Come #aclipordenone raccogliamo l'invito del Vescovo Giuseppe per elevare fiduciosi una preghiera corale affinché sempre più forte si avverta il bisogno di #pace e di una convivenza pacifica.
_
“Il mio appello si rivolge innanzitutto al Presidente della Federazione Russa, supplicandolo di fermare, anche per amore del suo popolo, questa spirale di violenza e di morte. D’altra parte, addolorato per l’immane sofferenza della popolazione ucraina a seguito dell’aggressione subita, dirigo un altrettanto fiducioso appello al Presidente dell’Ucraina ad essere aperto a serie proposte di pace. A tutti i protagonisti della vita internazionale e ai responsabili politici delle Nazioni chiedo con insistenza di fare tutto quello che è nelle loro possibilità per porre fine alla guerra in corso.."
Papa Francesco nell’Angelus del 2 ottobre
https://www.vatican.va/content/francesco/it/angelus/2022/documents/20221002-angelus.html

"Di fronte a tutto questo desideriamo come Chiesa diocesana promuovere un segno, non solo nostro, ma aperto a tutti, in grado di dire il desiderio di tutti, uomini e donne, laici e religiosi, Istituzioni e Associazioni, Chiese e Comunità cristiane e altre Realtà religiose, che si possa costruire la pace in Ucraina e in tante altre parti del mondo dove esistono conflitti dimenticati.
Vi invito, dunque, a partecipare alla FIACCOLATA PER LA PACE che mercoledì 26 ottobre a Pordenone a partire dalle ore 20.30 si snoderà da piazzetta Cavour per tutto il corso sino al Palazzo del Comune. Al termine sosteremo in ascolto di messaggi e preghiere elevate dai rappresentati delle varie Chiese e Confessioni religiose.
Crediamo nella forza della preghiera e dei segni. Possa anche questo nostro gesto contribuire ad accrescere nei nostri ambiti di vita la cultura della condivisione e della pace; possa essere anche ulteriore appello, unito ad altri nel mondo intero, perché i Paesi interessati avviino dialoghi diplomatici, affinché cessino guerre e ostilità".+Vescovo Giuseppe

#AcliForPeace #aclipordenone #acli #pace

XXI Giornata del dialogo Cristiano-Islamico - Acli Salerno (SA)

??? ???????? ??? ??????? ?????????-????????
Porte aperte alla Moschea di Battipaglia che, anche quest’anno, darà il benvenuto ai tanti compagni di viaggio con i quali percorriamo da anni le strade della pace, della fratellanza e dell’impegno sociale.
 
Disarmarsi da tutto ciò che ostacola l’incontro e il dialogo: questo il tema scelto per riflettere insieme nella Giornata del dialogo cristiano-islamico.
 
Grazie all'Imam Hedi Khadhraoui ed agli amici della comunità islamica per rinnovare l'invito ed il coinvolgimento delle ACLI sede provinciale Salerno - APS che si traduce nel quotidiano impegno di costruire ponti e relazioni buone tra i popoli.

Tacciano le armi. Negoziato subito! - Acli Perugia (PG)

Verso una conferenza internazionale di pace

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa ed ha già fatto decine di migliaia di vittime e si avvia a diventare un conflitto di lunga durata con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro delle popolazioni ucraine, ma anche per l’accesso al cibo e all’energia di centinaia di milioni di persone, per il clima del pianeta, per l’economia europea e globale.

Siamo e saremo sempre dalla parte della popolazione civile, delle vittime della guerra in Ucraina e dei pacifisti russi che si battono per porre fine all’aggressione militare. Questa guerra va fermata subito e va cercata una soluzione negoziale, ma non si vedono sinora iniziative politiche né da parte degli Stati, né da parte delle istituzioni internazionali e multilaterali che dimostrino la volontà di cercare una soluzione politica alla crisi.

Occorre invece che il nostro paese, l’Europa, le Nazioni Unite operino attivamente per favorire il negoziato e avviino un percorso per una conferenza internazionale di pace che, basandosi sul concetto di sicurezza condivisa, metta al sicuro la pace anche per il futuro.

Bisogna fermare l’escalation militare. Le armi non portano la pace, ma solo nuove sofferenze per la popolazione. Non c’è nessuna guerra da vincere: noi invece vogliamo vincere la pace, facendo tacere le armi e portando al tavolo del negoziato i rappresentanti del governo ucraino, di quello russo, delle istituzioni internazionali.

La popolazione italiana, nonostante sia sottoposta a una massiccia propaganda, continua ad essere contraria al coinvolgimento italiano nella guerra e a chiedere che si facciano passi concreti da parte del nostro governo e dell’Unione Europea perché sia ripresa con urgenza la strada dei negoziati.


Questo sentimento maggioritario nel paese è offuscato dai media mainstream ed è non rappresentato nel Parlamento. Occorre dargli voce perché possa aiutare il Governo a cambiare politica ed imboccare una strada diversa da quella attuale.


Per questo – a otto mesi dall’inizio della guerra – promuoviamo una nuova giornata nazionale di mobilitazione per la pace con iniziative in tutto il Paese per ribadire: TACCIANO LE ARMI, NEGOZIATO SUBITO!

Tacciano le armi. Negoziato subito! Per la pace, con Papa Francesco - Acli Roma aps (RM)

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa ed ha
già fatto decine di migliaia di vittime e si avvia a diventare un conflitto di lunga durata con
drammatiche conseguenze per la vita e il futuro delle popolazioni ucraine, ma anche per l’accesso
al cibo e all’energia di centinaia di milioni di persone, per il clima del pianeta, per l’economia
europea e globale.
Siamo e saremo sempre dalla parte della popolazione civile, delle vittime della guerra in Ucraina e
dei pacifisti russi che si battono per porre fine all’aggressione militare.
Questa guerra va fermata subito e va cercata una soluzione negoziale, ma non si vedono sinora
iniziative politiche né da parte degli Stati, né da parte delle istituzioni internazionali e multilaterali
che dimostrino la volontà di cercare una soluzione politica alla crisi.
Occorre invece che il nostro paese, l’Europa, le Nazioni Unite operino attivamente per favorire il
negoziato e avviino un percorso per una conferenza internazionale di pace che, basandosi sul
concetto di sicurezza condivisa, metta al sicuro la pace anche per il futuro.
Bisogna fermare l’escalation militare. Le armi non portano la pace, ma solo nuove sofferenze per
la popolazione. Non c’è nessuna guerra da vincere: noi invece vogliamo vincere la pace, facendo
tacere le armi e portando al tavolo del negoziato i rappresentanti del governo ucraino, di quello
russo, delle istituzioni internazionali.
La popolazione italiana, nonostante sia sottoposta a una massiccia propaganda, continua ad
essere contraria al coinvolgimento italiano nella guerra e a chiedere che si facciano passi concreti
da parte del nostro governo e dell’Unione Europea perché sia ripresa con urgenza la strada dei
negoziati.
Questo sentimento maggioritario nel paese è offuscato dai media mainstream ed è non
rappresentato nel Parlamento. Occorre dargli voce perché possa aiutare il Governo a cambiare
politica ed imboccare una strada diversa da quella attuale.
Per questo – a otto mesi dall’inizio della guerra – promuoviamo una nuova giornata nazionale di
mobilitazione per la pace con iniziative in tutto il Paese per ribadire: TACCIANO LE ARMI,
NEGOZIATO SUBITO!

Tacciano le armi. Negoziato subito! - Acli Modena (MO)

Verso una conferenza internazionale di pace

 

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa ed ha già fatto decine di migliaia di vittime e si avvia a diventare un conflitto di lunga durata con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro delle popolazioni ucraine, ma anche per l’accesso al cibo e all’energia di centinaia di milioni di persone, per il clima del pianeta, per l’economia europea e globale.

Siamo e saremo sempre dalla parte della popolazione civile, delle vittime della guerra in Ucraina e dei pacifisti russi che si battono per porre fine all’aggressione militare.

Questa guerra va fermata subito e va cercata una soluzione negoziale, ma non si vedono sinora iniziative politiche né da parte degli Stati, né da parte delle istituzioni internazionali e multilaterali che dimostrino la volontà di cercare una soluzione politica alla crisi.

Occorre invece che il nostro paese, l’Europa, le Nazioni Unite operino attivamente per favorire il negoziato e avviino un percorso per una conferenza internazionale di pace che, basandosi sul concetto di sicurezza condivisa, metta al sicuro la pace anche per il futuro.

Bisogna fermare l’escalation militare. Le armi non portano la pace, ma solo nuove sofferenze per la popolazione. Non c ‘è nessuna guerra da vincere: noi invece vogliamo vincere la pace, facendo tacere le armi e portando al tavolo del negoziato i rappresentanti del governo ucraino, di quello russo, delle istituzioni internazionali.

La popolazione italiana, nonostante sia sottoposta a una massiccia propaganda, continua ad essere contraria al coinvolgimento italiano nella guerra e a chiedere che si facciano passi concreti da parte del nostro governo e dell’Unione Europea perché sia ripresa con urgenza la strada dei negoziati.

Questo sentimento maggioritario nel paese è offuscato dai media mainstream ed è non rappresentato nel Parlamento. Occorre dargli voce perché possa aiutare il Governo a cambiare politica ed imboccare una strada diversa da quella attuale.

Per questo – a 150 giorni dall’inizio della guerra – promuoviamo per il 23 luglio una giornata nazionale di mobilitazione per la pace con iniziative in tutto il paese per ribadire: TACCIANO LE ARMI, NEGOZIATO SUBITO!

Tacciano le armi. Negoziato subito! - Acli La Spezia (SP)

Verso una conferenza internazionale di pace

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa ed ha già fatto decine di migliaia di vittime e si avvia a diventare un conflitto di lunga durata con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro delle popolazioni ucraine, ma anche per l’accesso al cibo e all’energia di centinaia di milioni di persone, per il clima del pianeta, per l’economia europea e globale.

Siamo e saremo sempre dalla parte della popolazione civile, delle vittime della guerra in Ucraina e dei pacifisti russi che si battono per porre fine all’aggressione militare. Questa guerra va fermata subito e va cercata una soluzione negoziale, ma non si vedono sinora iniziative politiche né da parte degli Stati, né da parte delle istituzioni internazionali e multilaterali che dimostrino la volontà di cercare una soluzione politica alla crisi.

Occorre invece che il nostro paese, l’Europa, le Nazioni Unite operino attivamente per favorire il negoziato e avviino un percorso per una conferenza internazionale di pace che, basandosi sul concetto di sicurezza condivisa, metta al sicuro la pace anche per il futuro.

Bisogna fermare l’escalation militare. Le armi non portano la pace, ma solo nuove sofferenze per la popolazione. Non c’è nessuna guerra da vincere: noi invece vogliamo vincere la pace, facendo tacere le armi e portando al tavolo del negoziato i rappresentanti del governo ucraino, di quello russo, delle istituzioni internazionali.

La popolazione italiana, nonostante sia sottoposta a una massiccia propaganda, continua ad essere contraria al coinvolgimento italiano nella guerra e a chiedere che si facciano passi concreti da parte del nostro governo e dell’Unione Europea perché sia ripresa con urgenza la strada dei negoziati.


Questo sentimento maggioritario nel paese è offuscato dai media mainstream ed è non rappresentato nel Parlamento. Occorre dargli voce perché possa aiutare il Governo a cambiare politica ed imboccare una strada diversa da quella attuale.


Per questo – a otto mesi dall’inizio della guerra – promuoviamo una nuova giornata nazionale di mobilitazione per la pace con iniziative in tutto il Paese per ribadire: TACCIANO LE ARMI, NEGOZIATO SUBITO!