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Tacciano le armi. Negoziato subito! Per la pace, con Papa Francesco - Acli Roma aps (RM)

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa ed ha
già fatto decine di migliaia di vittime e si avvia a diventare un conflitto di lunga durata con
drammatiche conseguenze per la vita e il futuro delle popolazioni ucraine, ma anche per l’accesso
al cibo e all’energia di centinaia di milioni di persone, per il clima del pianeta, per l’economia
europea e globale.
Siamo e saremo sempre dalla parte della popolazione civile, delle vittime della guerra in Ucraina e
dei pacifisti russi che si battono per porre fine all’aggressione militare.
Questa guerra va fermata subito e va cercata una soluzione negoziale, ma non si vedono sinora
iniziative politiche né da parte degli Stati, né da parte delle istituzioni internazionali e multilaterali
che dimostrino la volontà di cercare una soluzione politica alla crisi.
Occorre invece che il nostro paese, l’Europa, le Nazioni Unite operino attivamente per favorire il
negoziato e avviino un percorso per una conferenza internazionale di pace che, basandosi sul
concetto di sicurezza condivisa, metta al sicuro la pace anche per il futuro.
Bisogna fermare l’escalation militare. Le armi non portano la pace, ma solo nuove sofferenze per
la popolazione. Non c’è nessuna guerra da vincere: noi invece vogliamo vincere la pace, facendo
tacere le armi e portando al tavolo del negoziato i rappresentanti del governo ucraino, di quello
russo, delle istituzioni internazionali.
La popolazione italiana, nonostante sia sottoposta a una massiccia propaganda, continua ad
essere contraria al coinvolgimento italiano nella guerra e a chiedere che si facciano passi concreti
da parte del nostro governo e dell’Unione Europea perché sia ripresa con urgenza la strada dei
negoziati.
Questo sentimento maggioritario nel paese è offuscato dai media mainstream ed è non
rappresentato nel Parlamento. Occorre dargli voce perché possa aiutare il Governo a cambiare
politica ed imboccare una strada diversa da quella attuale.
Per questo – a otto mesi dall’inizio della guerra – promuoviamo una nuova giornata nazionale di
mobilitazione per la pace con iniziative in tutto il Paese per ribadire: TACCIANO LE ARMI,
NEGOZIATO SUBITO!

Tacciano le armi. Negoziato subito! - Acli Modena (MO)

Verso una conferenza internazionale di pace

 

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa ed ha già fatto decine di migliaia di vittime e si avvia a diventare un conflitto di lunga durata con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro delle popolazioni ucraine, ma anche per l’accesso al cibo e all’energia di centinaia di milioni di persone, per il clima del pianeta, per l’economia europea e globale.

Siamo e saremo sempre dalla parte della popolazione civile, delle vittime della guerra in Ucraina e dei pacifisti russi che si battono per porre fine all’aggressione militare.

Questa guerra va fermata subito e va cercata una soluzione negoziale, ma non si vedono sinora iniziative politiche né da parte degli Stati, né da parte delle istituzioni internazionali e multilaterali che dimostrino la volontà di cercare una soluzione politica alla crisi.

Occorre invece che il nostro paese, l’Europa, le Nazioni Unite operino attivamente per favorire il negoziato e avviino un percorso per una conferenza internazionale di pace che, basandosi sul concetto di sicurezza condivisa, metta al sicuro la pace anche per il futuro.

Bisogna fermare l’escalation militare. Le armi non portano la pace, ma solo nuove sofferenze per la popolazione. Non c ‘è nessuna guerra da vincere: noi invece vogliamo vincere la pace, facendo tacere le armi e portando al tavolo del negoziato i rappresentanti del governo ucraino, di quello russo, delle istituzioni internazionali.

La popolazione italiana, nonostante sia sottoposta a una massiccia propaganda, continua ad essere contraria al coinvolgimento italiano nella guerra e a chiedere che si facciano passi concreti da parte del nostro governo e dell’Unione Europea perché sia ripresa con urgenza la strada dei negoziati.

Questo sentimento maggioritario nel paese è offuscato dai media mainstream ed è non rappresentato nel Parlamento. Occorre dargli voce perché possa aiutare il Governo a cambiare politica ed imboccare una strada diversa da quella attuale.

Per questo – a 150 giorni dall’inizio della guerra – promuoviamo per il 23 luglio una giornata nazionale di mobilitazione per la pace con iniziative in tutto il paese per ribadire: TACCIANO LE ARMI, NEGOZIATO SUBITO!

Tacciano le armi. Negoziato subito! - Acli La Spezia (SP)

Verso una conferenza internazionale di pace

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa ed ha già fatto decine di migliaia di vittime e si avvia a diventare un conflitto di lunga durata con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro delle popolazioni ucraine, ma anche per l’accesso al cibo e all’energia di centinaia di milioni di persone, per il clima del pianeta, per l’economia europea e globale.

Siamo e saremo sempre dalla parte della popolazione civile, delle vittime della guerra in Ucraina e dei pacifisti russi che si battono per porre fine all’aggressione militare. Questa guerra va fermata subito e va cercata una soluzione negoziale, ma non si vedono sinora iniziative politiche né da parte degli Stati, né da parte delle istituzioni internazionali e multilaterali che dimostrino la volontà di cercare una soluzione politica alla crisi.

Occorre invece che il nostro paese, l’Europa, le Nazioni Unite operino attivamente per favorire il negoziato e avviino un percorso per una conferenza internazionale di pace che, basandosi sul concetto di sicurezza condivisa, metta al sicuro la pace anche per il futuro.

Bisogna fermare l’escalation militare. Le armi non portano la pace, ma solo nuove sofferenze per la popolazione. Non c’è nessuna guerra da vincere: noi invece vogliamo vincere la pace, facendo tacere le armi e portando al tavolo del negoziato i rappresentanti del governo ucraino, di quello russo, delle istituzioni internazionali.

La popolazione italiana, nonostante sia sottoposta a una massiccia propaganda, continua ad essere contraria al coinvolgimento italiano nella guerra e a chiedere che si facciano passi concreti da parte del nostro governo e dell’Unione Europea perché sia ripresa con urgenza la strada dei negoziati.


Questo sentimento maggioritario nel paese è offuscato dai media mainstream ed è non rappresentato nel Parlamento. Occorre dargli voce perché possa aiutare il Governo a cambiare politica ed imboccare una strada diversa da quella attuale.


Per questo – a otto mesi dall’inizio della guerra – promuoviamo una nuova giornata nazionale di mobilitazione per la pace con iniziative in tutto il Paese per ribadire: TACCIANO LE ARMI, NEGOZIATO SUBITO!

Tacciano le armi. Negoziato subito! - Acli Terni (TR)

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa ed ha
già fatto decine di migliaia di vittime e si avvia a diventare un conflitto di lunga durata con
drammatiche conseguenze per la vita e il futuro delle popolazioni ucraine, ma anche per l’accesso
al cibo e all’energia di centinaia di milioni di persone, per il clima del pianeta, per l’economia
europea e globale.
Siamo e saremo sempre dalla parte della popolazione civile, delle vittime della guerra in Ucraina e
dei pacifisti russi che si battono per porre fine all’aggressione militare.
Questa guerra va fermata subito e va cercata una soluzione negoziale, ma non si vedono sinora
iniziative politiche né da parte degli Stati, né da parte delle istituzioni internazionali e multilaterali
che dimostrino la volontà di cercare una soluzione politica alla crisi.
Occorre invece che il nostro paese, l’Europa, le Nazioni Unite operino attivamente per favorire il
negoziato e avviino un percorso per una conferenza internazionale di pace che, basandosi sul
concetto di sicurezza condivisa, metta al sicuro la pace anche per il futuro.
Bisogna fermare l’escalation militare. Le armi non portano la pace, ma solo nuove sofferenze per
la popolazione. Non c’è nessuna guerra da vincere: noi invece vogliamo vincere la pace, facendo
tacere le armi e portando al tavolo del negoziato i rappresentanti del governo ucraino, di quello
russo, delle istituzioni internazionali.
La popolazione italiana, nonostante sia sottoposta a una massiccia propaganda, continua ad
essere contraria al coinvolgimento italiano nella guerra e a chiedere che si facciano passi concreti
da parte del nostro governo e dell’Unione Europea perché sia ripresa con urgenza la strada dei
negoziati.
Questo sentimento maggioritario nel paese è offuscato dai media mainstream ed è non
rappresentato nel Parlamento. Occorre dargli voce perché possa aiutare il Governo a cambiare
politica ed imboccare una strada diversa da quella attuale.
Per questo – a otto mesi dall’inizio della guerra – promuoviamo una nuova giornata nazionale di
mobilitazione per la pace con iniziative in tutto il Paese per ribadire: TACCIANO LE ARMI,
NEGOZIATO SUBITO!

Tacciano le armi. Negoziato subito! - Acli Catania (CT)

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa ed ha già fatto decine di migliaia di vittime e si avvia a diventare un conflitto di lunga durata con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro delle popolazioni ucraine, ma anche per l’accesso al cibo e all’energia di centinaia di milioni di persone, per il clima del pianeta, per l’economia europea e globale.

Siamo e saremo sempre dalla parte della popolazione civile, delle vittime della guerra in Ucraina e dei pacifisti russi che si battono per porre fine all’aggressione militare. Questa guerra va fermata subito e va cercata una soluzione negoziale, ma non si vedono sinora iniziative politiche né da parte degli Stati, né da parte delle istituzioni internazionali e multilaterali che dimostrino la volontà di cercare una soluzione politica alla crisi.

Occorre invece che il nostro paese, l’Europa, le Nazioni Unite operino attivamente per favorire il negoziato e avviino un percorso per una conferenza internazionale di pace che, basandosi sul concetto di sicurezza condivisa, metta al sicuro la pace anche per il futuro.

Bisogna fermare l’escalation militare. Le armi non portano la pace, ma solo nuove sofferenze per la popolazione. Non c’è nessuna guerra da vincere: noi invece vogliamo vincere la pace, facendo tacere le armi e portando al tavolo del negoziato i rappresentanti del governo ucraino, di quello russo, delle istituzioni internazionali.

La popolazione italiana, nonostante sia sottoposta a una massiccia propaganda, continua ad essere contraria al coinvolgimento italiano nella guerra e a chiedere che si facciano passi concreti da parte del nostro governo e dell’Unione Europea perché sia ripresa con urgenza la strada dei negoziati.


Questo sentimento maggioritario nel paese è offuscato dai media mainstream ed è non rappresentato nel Parlamento. Occorre dargli voce perché possa aiutare il Governo a cambiare politica ed imboccare una strada diversa da quella attuale.


Per questo – a otto mesi dall’inizio della guerra – promuoviamo una nuova giornata nazionale di mobilitazione per la pace con iniziative in tutto il Paese per ribadire: TACCIANO LE ARMI, NEGOZIATO SUBITO!

Tacciano le armi. Negoziato subito! Acli Cosenza (CS)

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa ed ha
già fatto decine di migliaia di vittime e si avvia a diventare un conflitto di lunga durata con
drammatiche conseguenze per la vita e il futuro delle popolazioni ucraine, ma anche per l’accesso
al cibo e all’energia di centinaia di milioni di persone, per il clima del pianeta, per l’economia
europea e globale.
Siamo e saremo sempre dalla parte della popolazione civile, delle vittime della guerra in Ucraina e
dei pacifisti russi che si battono per porre fine all’aggressione militare.
Questa guerra va fermata subito e va cercata una soluzione negoziale, ma non si vedono sinora
iniziative politiche né da parte degli Stati, né da parte delle istituzioni internazionali e multilaterali
che dimostrino la volontà di cercare una soluzione politica alla crisi.
Occorre invece che il nostro paese, l’Europa, le Nazioni Unite operino attivamente per favorire il
negoziato e avviino un percorso per una conferenza internazionale di pace che, basandosi sul
concetto di sicurezza condivisa, metta al sicuro la pace anche per il futuro.
Bisogna fermare l’escalation militare. Le armi non portano la pace, ma solo nuove sofferenze per
la popolazione. Non c’è nessuna guerra da vincere: noi invece vogliamo vincere la pace, facendo
tacere le armi e portando al tavolo del negoziato i rappresentanti del governo ucraino, di quello
russo, delle istituzioni internazionali.
La popolazione italiana, nonostante sia sottoposta a una massiccia propaganda, continua ad
essere contraria al coinvolgimento italiano nella guerra e a chiedere che si facciano passi concreti
da parte del nostro governo e dell’Unione Europea perché sia ripresa con urgenza la strada dei
negoziati.
Questo sentimento maggioritario nel paese è offuscato dai media mainstream ed è non
rappresentato nel Parlamento. Occorre dargli voce perché possa aiutare il Governo a cambiare
politica ed imboccare una strada diversa da quella attuale.
Per questo – a otto mesi dall’inizio della guerra – promuoviamo una nuova giornata nazionale di
mobilitazione per la pace con iniziative in tutto il Paese per ribadire: TACCIANO LE ARMI,
NEGOZIATO SUBITO!